Raoul Follereau molto spesso si rivolge ai giovani, nutre in loro una grande fiducia, li nomina suoi eredi, sa che attraverso le loro scelte il loro coraggio si potrà costruire un mondo migliore, si potrà costruire la “Civiltà dell’Amore”.
Accanto al tema della libertà e dei diritti, lo stesso riflette sul concetto di felicità e lo lega a ciò che gli uomini riescono a realizzare nella propria vita: “la felicità è nel bene che farete, nella gioia che diffonderete intorno a voi, nel sorriso che farete fiorire, nelle lacrime che avrete asciugato”.
“Cercate uno scopo alla vostra vita?”
Nel messaggio ai giovani del 1968 Raoul Follereau pone loro questo interrogativo, li sprona poi a fare della vita qualcosa che vale rifiutando la rassegnazione: “Nel mondo mancano tre milioni di medici: diventate medici. Più di un miliardo di esseri umani non sa né leggere né scrivere: diventate insegnanti. Due uomini su tre non mangiano abbastanza: diventate agricoltori e, dalle terre incolte, fate spuntare i raccolti che li sazieranno. I vostri fratelli hanno bisogno di voi: in qualunque ambito, diventate semplicemente, molto dignitosamente, degli operai”.