La Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra (GML) da anni ci invita a riflettere sulla capacità di intervenire sulla lebbra, su tutte le malattie tropicali dimenticate che colpiscono 1 miliardo di persone e sulla capacità di rafforzamento dei sistemi sanitari dei paesi in cui operiamo. Queste malattie invalidanti sono dovute alla povertà, alle condizioni di vita ed alla fragilità dei sistemi sanitari locali. Tutto questo mentre cambia rapidamente lo scenario mondiale. Vogliamo continuare con la stessa passione, ma anche con la stessa efficacia un percorso che da sessant’anni ci vede forti delle origini ma capaci di adeguarci all’evoluzione del mondo che ci circonda.
N.B. Apriamo il nuovo anno con una nuova veste grafica rinnovata con il desiderio di accompagnare in modo sempre più chiaro ed efficace i sostenitori nella scoperta dei progetti e degli ambiti di azione AIFO.
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AIFO continua la lotta alla lebbra e all’emarginazione, l’OMS indica che i casi sono in aumento e che la diagnosi aumenta anche sui bambini e su persone che mostrano già gravi disabilità. La battaglia contro la lebbra non è ancora vinta perché non sono vinte le sue cause: ingiustizie e disuguaglianze. Non sono ancora vinte le altre lebbre. Ci sono diversi modi per sostenere l’azione AIFO di contrasto alla lebbra. Leggi il numero per scoprire cosa puoi fare anche tu.
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Nuove energie e partecipazione in AIFO per rispondere insieme alle emergenze e alla complessità del momento storico. In particolare preoccupa la situazione dell’infanzia. Povertà educativa, mancanza di diritti e prospettive di vita colpiscono ancora troppo spesso i bambini di tutto il mondo. Dal Brasile, paese colpito da povertà e malnutrizione, arrivano le storie di Ashley e Luciana e dei loro bambini, con l’aiuto di AIFO, hanno visto migliorare la loro prospettiva di vita grazie ad una alimentazione adeguata e a percorsi di salute per l’intera famiglia.
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In questo numero di AdF parliamo di pace e non violenza attiva. Troverai un aggiornamento sulle nostre attività per l’inclusione in Guinea Bissau, anche qui il tuo aiuto può essere prezioso. Non dimenticare di leggere il dossier dedicato al Bilancio Sociale AIFO 2021.
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Una guerra vissuta in diretta, con tutti gli orrori della sua follia, che ci è vicina e che ci ha svegliato dal torpore in cui siamo vissuti convinti che democrazia, libertà e pace fossero dovute. Papa Francesco dice che se avessimo memoria sapremmo che la guerra prima che arrivi al fronte va fermata nei nostri cuori. L’odio, prima che sia troppo tardi, va estirpato dai cuori e per farlo c’è bisogno di dialogo, di negoziato, di ascolto, di capacità, di creatività diplomatica, di politica lungimirante capace di costruire un nuovo sistema che non sia più basato sulle armi, sulla potenza delle armi, sulla deterrenza.
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Le discriminazioni di genere sono trasversali nei progetti che AIFO sviluppa nei paesi dove presente: l’obiettivo è sempre la crescita della comunità, senza la quale non ci può essere accoglienza e inclusione dei più vulnerabili. In questo processo di sviluppo sono sempre le donne motore del cambiamento, così come sono le donne il principale motore dell’attività di AIFO qui in Italia, nelle scuole e nel lavoro di sensibilizzazione sui nostri valori.
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L’obiettivo finale del nostro impegno ci è ricordato ancora una volta da Follereau: “Mettere a
disposizione di altre emergenze e di altre debolezze tutto il patrimonio che abbiamo acquisito nella lotta alla lebbra”. Oggi possiamo chiamare questo obiettivo salute globale per tutti.
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È facile accostare Follereau alla lebbra, ma il suo pensiero non si ferma alla malattia, va al diritto universale alla salute per tutti: questa è la sua grande modernità.
A Bologna nel 1976 dice “la battaglia della lebbra non è che un capitolo di quella lotta che tutti dobbiamo ingaggiare contro le altre lebbre che sono la miseria, la fame, l’egoismo, l’indifferenza”.
Si sono concluse le elezioni sul territorio ed abbiamo i coordinatori regionali, i soci delegati ed i referenti che nei prossimi tre anni rappresenteranno la struttura attorno alla quale si svolgerà tutto il lavoro dei soci e dei simpatizzanti AIFO.
Non sappiamo se e quali restrizioni troveremo nell’autunno, certo vorremmo poter tornare ad incontrarci così come abbiamo fatto in alcune delle assemblee regionali.
È stato bello rivederci, tornare a parlare dei nostri valori e dei nostri obiettivi, speranze ed attese che ci accomunano nell’impegno e nell’orgoglio di un’appartenenza. È stato molto positivo vedere tanta voglia di ricominciare.
Sessant’anni e non dimostrarli, tanti ne sono passati da quel lontano 1961 in cui è nata AIFO.
Andando a rivedere la sua storia sorprende la coerenza con la missione originale che ha sempre accompagnato la sua azione, in una evoluzione continua, ma costantemente adeguata al contesto storico che stava vivendo.
Ha mostrato la sua capacità di trovare in ogni tempo il modo migliore per essere vicini alle comunità più fragili ed oggi la sua visione e la sua azione appaiono di straordinaria attualità.
Forti della nostra tradizione e dell’attualità delle profezie di Follereau, ma altrettanto fortemente calati nella realtà di oggi.
È troppo presto, forse, per immaginare di essere usciti dall’emergenza della pandemia, con cui dovremo convivere presumibilmente a lungo. È tempo invece di costruire il nuovo di cui abbiamo bisogno, anziché il semplice ritorno alla “normalità”. AIFO è particolarmente attrezzata per questa sfida.
Tutti coloro che operano in campo internazionale, seguendo le indicazioni più avanzate sui programmi di aiuto allo sviluppo e di partnership con i paesi più fragili, si trovano a dover subire importanti rallentamenti nelle proprie azioni a causa dell’emergenza che investe il mondo intero. Anche i finanziamenti per nuovi progetti stanno subendo ritardi. Dovremmo essere coscienti della complessità di questa situazione ed utilizzare questo momento particolare nella storia di AIFO per guardare al futuro. Dobbiamo consolidare la consapevolezza di cos’è AIFO oggi, promuovere solidarietà e principi in cui crediamo anche per realizzare azioni attente alle povertà vecchie e nuove che la pandemia ha incrementato nel nostro paese.
Forti della nostra tradizione e dell’attualità delle profezie di Follereau, ma altrettanto fortemente calati nella realtà di oggi.
AIFO ha da sempre piantato un primo seme, quello dalla parte dagli ultimi, perché se loro si ammalano, ci ammaliamo tutti. Di malattie e anche di disumanità. Se si ammala chi è più fragile, trasformiamo il dono della vita in mera lotta per la sopravvivenza, insultando la nostra mente e il nostro cuore, cancellando la storia e il futuro dell’umanità.
A noi sta scegliere che seme piantare. Sosteniamo insieme i progetti di AIFO!
AIFO ha imparato molto dalla lebbra, ci ha insegnato a metterci costantemente in discussione, ad ascoltare, ad affrontare malattia e disabilità in un’ottica di diritti e di salute per tutti, con un approccio mirato ad ogni singola persona. Dalla lebbra abbiamo imparato a combattere le discriminazioni, le ingiustizie della povertà, della mancanza di istruzione e di servizi sanitari: il Covid si sviluppa in un mondo in cui la metà degli abitanti non ha un servizio sanitario di base.
La situazione di emergenza causata dalla pandemia ha peggiorato le condizioni di vita di uomini e donne con disabilità: servizi che avevano prima sono stati interrotti e la loro esposizione al virus è stata maggiore che per le altre persone.
Il nuovo ruolo della cooperazione internazionale e il sostegno agli ultimi ai tempi della pandemia sono al centro delle riflessioni di questo numero.
Questo numero della rivista, oltre a festeggiare la nostra socia di AIFO Imperia Susanna Bernoldi per l’onorificienza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, è incentrato sui progetti infanzia attivi in Brasile e sul nuovo corso della GML al tempo del Covid-19.
Durante l’emergenza COVID-19, AIFO riporta l’attenzione dei lettori di AdF sul concetto di solidarietà mondiale, indicando come salute, territorio e comunità continueranno a essere i cardini di un’azione incisiva nei paesi di tutto il mondo.
In un presente di diseguaglianze sociali, economiche e politiche, AIFO presenta il suo progetto per un futuro migliore per le ragazze di Nampula.
Il numero di Febbraio porta l’attenzione sulla Mongolia, dove i progetti AIFO mettono in relazione disabilità e tecnologia.
AdF apre il 2020 con le nuove strategie per portare l’inclusione delle persone in difficoltà in tutto il mondo, dalla prevenzione alla lebbra in Mozambico all’inclusività nazionale in Mongolia.
In questo primo numero dell’anno, vogliamo raccontarvi di un progetto che ci sta particolarmente a cuore e che vede protagonista il tema della salute. In Mozambico, il progetto “Salute senza barriere” ha l’obiettivo di ridurre la mortalità causata dalle principali malattie non trasmissibili (MNT), per garantire l’accesso a cure sanitarie di qualità, in particolare, per le persone con disabilità.
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In questo speciale abbiamo raccolto il nostro grande impegno quotidiano per rendere la società e le comunità locali inclusive, per raccontarti dei risultati ottenuti e di quanto ancora c’è da fare. Le persone con disabilità sono più di 1 miliardo nel mondo, l’80% di queste vive nei paesi economicamente più poveri. AIFO, grazie al sostegno di tante persone, da più di 60 anni lavora proprio in questo senso per dare risposte concrete per spezzare il legame tra disabilità, esclusione e povertà.
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In questo nuovo speciale, che accompagna i nostri periodici, ripercorriamo l’eredità di Follereu e la storia di AIFO, con un aggiornamento su quanto stiamo realizzando nel mondo grazie anche ai nostri sostenitori. La testimonianza di Susanna che ha scelto di inserire AIFO nel suo testamento é un esempio di quanto hanno già scelto di fare più di 300 persone. Insieme portiamo avanti l’eredità di Follereau e siamo un aiuto concreto per tante persone nel mondo.
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In questo numero di #2G ti raccontiamo dei progetti di AIFO in Mozambico e di come insieme aiutiamo un paese colpito da diversi confitti ed emergenze.
Contro la pandemia COVID-19 e tutte le altre pandemie. Contro la lebbra e le malattie neglette. Vi proponiamo in questo nuovo numero di #2gether progetti concreti da sostenere insieme, vicinissimi, perché parte di una causa comune. Certo è un’avventura enorme, perché in salute pensare globale è una sfida culturale.
In questo numero di #2GETHER vogliamo farvi conoscere alcune delle attività di salute globale che sono al centro nei nostri progetti di cooperazione socio-sanitaria nei Paesi più poveri del mondo. Sono storie ed attività, semplici e concrete, che chiunque può sostenere ed aiutare a crescere. Sono progetti che crescono dentro a quella sanità di base, di territorio, di vicinanza indispensabile in tutto il mondo, in particolare nei paesi più poveri.
In questo nuovo numero di #2GETHER parleremo appunto dei determinanti della salute, vedremo come i progetti AIFO trasformano donne e persone con disabilità in agenti del cambiamento e non solo beneficiari, faremo il punto sui vaccini nei Paesi in cui AIFO è presente, cercando di spiegare perché garantire un accesso universale sia la chiave per la salute di tutti.
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