LA NOSTRA STORIA

Nel 1961, a Bologna, un gruppo di missionari comboniani e volontari, ispirati dal messaggio di amore e giustizia di Raoul Follereaufondarono l’Associazione allo scopo di lavorare al fianco degli ultimi di questa terra, favorendo la loro partecipazione, riscattando la loro dignità e in difesa dei loro diritti. Raoul Follereau, giornalista francese (Nevers 1903- Parigi 1977), ha ispirato infatti AIFO e molte altre associazioni, soprattutto in Europa e in Africa. Raoul Follereau nel 1936 viene inviato dal suo giornale in Africa dove incontra per la prima volta i malati di lebbra. Scopre, attraverso di loro, il mondo della povertà e del pregiudizio sociale nei confronti della lebbra che condanna i malati alla solitudine e all’emarginazione. Da quel momento dedica la sua vita alla lotta contro la lebbra e contro tutte “le lebbre”. Compie 32 volte il giro del mondo, lavorando instancabilmente per migliorare la qualità della vita delle persone colpite dalla malattia. La sua figura è fortemente attuale, Raffaele Masto nella postfazione dell’ultimo libro su Follereau edito in Italia nel 2010 scrive: “Ha trasformato la sua battaglia – vincente – a favore di una categoria di ammalati in un appello costante a rivoluzionare i criteri su cui poggia la nostra vita … mantenne sempre inscindibilmente legate l’azione, la spinta ideale e, non ultimo, la ricerca delle cause dell’ingiustizia e la denuncia delle stesse… ebbe sempre l’accortezza di non parlare solo della malattia in sé, ma delle ‘lebbre’, quindi dell’ingiustizia, della povertà, della distribuzione diseguale delle ricchezze, del sistema appunto.”

Raoul Follereau
"Difendere i diritti umani è esigere per tutti pari diritto alla felicità e alla libertà” scriveva Follereau. E la felicità passa soprattutto dalla salute. Oggi più che mai.
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