La Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra (GML) si celebra ininterrottamente dal 1954 per volere di Raoul Follereau. L’idea di organizzare una manifestazione annuale per aiutare i malati di lebbra e una “mobilitazione di spiriti e di cuori” gli era venuta l’anno prima. Follereau scelse allora come giornata l’ultima domenica di gennaio, il 31 gennaio 1954, quella in cui nelle chiese veniva letto il brano del Vangelo di Matteo dove Gesù incontra e guarisce i malati di lebbra. “Questa pagina, letta una volta come ogni anno, – si chiedeva – questa pagina, come ogni anno, la leggeranno e subito la volteranno?”.
Poiché la lebbra era diffusa praticamente in quasi tutti i paesi del mondo, Follereau invitava in primo luogo le persone a visitare i malati, a rompere il loro isolamento, oppure a organizzare una giornata di preghiera o d’informazione, o a raccogliere doni o denaro destinati ai malati di lebbra.
Con un successo straordinario la GML viene progressivamente organizzata in un numero sempre maggiore di paesi del mondo. Follereau stesso si lancia in obiettivi più ambiziosi: una mobilitazione di massa per sensibilizzare l’opinione pubblica, costringere governi e istituzioni a mettere fine alle pratiche discriminatorie che colpiscono i malati di lebbra (isolamento assoluto, mancato rispetto dei loro diritti, cure inesistenti o del tutto insufficienti).
La GML, celebrata in tantissimi paesi di varie culture, diventa anche un’occasione per una preghiera comune tra religioni diverse. Il suo successo crescente ha come effetto di stimolare i governi a prendere nuove misure a favore dei malati, ad abbattere progressivamente le barriere.
Fino alla sua morte (1977), Follereau ha redatto annualmente un messaggio in occasione della giornata, e lo ha registrato per la sua diffusione via radio.
Ogni anno oltre 1.000 piazze in tutta Italia si uniscono pe celebrare questo appuntamento, raccogliendo donazioni per i progetti AIFO, distribuendo il miele della solidarietà e altri prodotti equo-solidali.