G7 su Inclusione e Disabilità: ora mantenere gli impegni

Il primo G7 su Inclusione e Disabilità  si è riunito a ottobre in Umbria, per condividere strategie e impegni per contrastare le discriminazioni e garantire a tutti e in tutti i Paesi, il diritto alla piena partecipazione civile, sociale e politica alla vita quotidiana. Hanno così firmato la Carta di Solfagnano ispirata alla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, che in otto punti rinnova l’impegno per la valorizzazione delle persone abbandonando il mero assistenzialismo.

AIFO ha accolto e promuove questo cambio di prospettiva da più di 60 anni. Nei paesi in cui ha lavorato e continua a lavorare favorisce il superamento di ogni tipo di ostacoli culturali, sociali, economici e fisici per una società più inclusiva, aperta e accogliente, in cui tutti gli individui siano valorizzati per le loro capacità e i loro contributi. Negli oltre 60 anni di azione, svolta con e per le persone con disabilità, sono tante le donne e i giovani come Segunda e Tailor, di cui raccontiamo la storia, che non si sono lasciate scoraggiare dalle controversie della vita. Insieme abbiamo creduto in loro e affrontato stigmi sociali e stereotipi negativi che limitavano le loro opportunità e perpetuano la discriminazione.

Carta di Solfagnano: gli impegni da mantenere

La Carta è arrivata dunque, ma da troppo tempo le persone con disabilità aspettano di non essere più considerate come una “minoranza” in termini di diritti, accesso ai servizi e partecipazione sociale. Infatti, non si tratta di una minoranza, poiché circa 1,3 miliardi di persone, ossia il 16% della popolazione mondiale, vive con una qualche forma di disabilità. La dimensione è simile a quella di interi continenti in termini di popolazione.

Anche per questo è urgente passare dalle firme congiunte, pur importanti, alla concreta messa in opera di politiche davvero inclusive, ideate assieme alle persone con disabilità, che puntino all’abbattimento di barriere, di discriminazioni sistemiche, esclusione, che limitano la loro partecipazione alle diverse sfere della vita.

Il G7 non è l’unico appuntamento sul quale continueremo a vigilare affinché il motto “Niente su di noi senza di noi” venga ascoltato e perché non vengano tralasciati i punti di svolta più importanti per la costruzione di una società più inclusiva: seguirà il Vertice Globale sulla Disabilità a Berlino, nel mese di aprile 2025, e al prossimo G7 con presidenza canadese.

Tailor e Segunda, protagonisti del proprio futuro – Storie dei protagonisti AIFO dalla Guinea Bissau

Tailor: “Grazie al sostegno di AIFO ho appreso alcune conoscenze che mi hanno permesso di progettare e realizzare la mia idea di impresa. Dopo la formazione ricevuta e il contributo economico ho potuto acquistare un autocarro con il quale organizzo trasporti per la comunità. Questo lavoro mi permette di mantenere la mia intera famiglia. Siamo in tanti, in 10. Sono riconoscente ad AIFO anche perché 4 di loro che hanno una disabilità ora sono stati registrati presso le autorità locali, prima non lo erano. Essere riconosciuti qui non è scontato.”

Segunda: “Mia madre mi raccontava che ho acquisito la disabilità dopo la nascita ma che questo non mi ha impedito di fare molte cose nella vita. Ho due splendide figlie che mi sostengono quando ho bisogno e come me lottano per superare le difficoltà. Prima della presenza di AIFO ero invisibile e ho pensato più volte di arrendermi. Quando ho partecipato alla formazione per la mia microimpresa mi è stata promessa una carrozzina, il giorno successivo l’ho ricevuta. Ho poi aperto un piccolo negozio come parrucchiera e sono sempre più determinata a lottare e a dare un futuro migliore alle mie figlie. Grazie al desiderio di cambiare le loro vite facendole studiare, ho creduto in me stessa e ora, con questa attività, posso permettermi di sostenerle e ne sono orgogliosa.

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