Letteratura per l’infanzia e inclusione, libri per bambini sul tema della disabilità

Una selezione di libri per bambini che metto al centro il tema dell’inclusione delle persone con disabilità. Da sempre, infatti, la letteratura per l’infanzia è un lavoratorio narrativo estremamente attento alla sensibilizzazione sul tema delle discriminazioni. 

La letteratura è specchio della società. Per questo, nella costruzione di una storia, realistica o fantastica, spesso ci si trova ad affrontare il tema delle diversità umane. Connotati nel passato da stereotipi negativi e pregiudizi sociali, i personaggi letterari hanno subìto una naturale evoluzione, legata alla stessa trasformazione della società e del suo immaginario culturale. Dal feroce Long John Silver dell’Isola del tesoro al cattivo Nostradamus del Nôtre-Dame de Paris, si è passati, nel Novecento, agli esseri provenienti da altri pianeti della fantascienza, alle inquietudini quotidiane di un mondo in cui domina l’incertezza, la paura, la violenza, e dove il confine tra normalità e anormalità, tra ragione e follia, prima così netto, è diventato labile e sfocato. A questo si è aggiunta la progressiva emancipazione di persone prima costrette a vivere ai margini della società, segregate e umiliate. E così, la sempre più diffusa pubblicazione delle storie di coloro che hanno percorsi di vita segnati dallo stigma sociale, ha fatto venire alla luce le responsabilità della società in relazione alla condizione di discriminazione e disparità di trattamento che soffrono le persone con disabilità.

Il tema dell’inclusione nella letteratura per l’infanzia

La letteratura per l’infanzia è sempre stata particolarmente attenta al tema della disabilità con cui possono rispecchiarsi i bambini e le bambine di tutti i tempi, dato che la società non è pensata per loro, né è alla loro misura. Inoltre, i libri per bambini, dedicandosi in modo chiaro a un obiettivo educativo, sanno parlare delle possibilità di riscatto di chi viene ingiustamente maltrattato perché diverso: la storia del brutto anatroccolo, in questo senso, è emblematica. Grazie alle sensibilità maturate negli ultimi decenni, però, la letteratura per l’infanzia non si è solo evoluta per quanto riguarda i personaggi e le loro disabilità e potenzialità di riscatto e inclusione sociale, ma si è trasformata, soprattutto, nella forma: ricercando tipologie editoriali accessibili anche a bambini e bambine con disabilità. Pensiamo, per esempio, ai vari libri illustrati per non vedenti (illustrati, non in braille), agli audiolibri, ai primi libri di lettura redatti con una grafia attenta a chi ha bisogni particolari. Pensiamo, prima ancora, ai meravigliosi “Libri illeggibili” di Munari, progettati non solo come elemento d’arte ma utili a stimolare la creatività e l’immaginazione dei bambini, non attraverso la narrazione testuale, ma attraverso stimoli tattili, visivi, sonori e sensoriali. Questi libri particolarmente utili anche per bambini con disabilità perchè offrono un’esperienza di lettura alternativa e coinvolgente, hanno aperto la strada di una ricerca grafica stimolante e interattiva per tutto il mondo infantile.

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Libri per bambini che parlano di inclusione e disabilità

La bibliografia qui presentata vuole essere lo spunto per iniziare una ricerca collettiva che coinvolga anche i bambini e le bambine in prima persona. Presentiamo quindi solo alcuni suggerimenti di lettura per chi voglia approfondire le tematiche del rispetto e della tutela dei diritti umani, dei linguaggi inclusivi, della valorizzazione delle differenze. Si tratta di testi che si possono trovare in libreria, in biblioteca o nei centri di documentazione sulla disabilità presenti in molte città. L’elenco, ovviamente, non vuole e non può essere esaustivo (in ordine alfabetico).

Ad abbracciar nessuno, di A. Papini, Fatatrac, 2010. La delicata storia di una bambina autistica e un bambino adottivo. L’incontro muto e intenso tra i due bambini, portatori di due differenti diversità: Silenzia, la bimba che non parla mai, e Damiano, il bambino dalla pelle scura.

Festa di compleanno, di P. Fox, Mondadori, 1999. Il libro racconta i primi anni di Jacob, bambino con sindrome di Down, attraverso gli occhi del fratello maggiore Paul. L’autrice, anziché porre al centro della narrazione, come di solito accade, i progressi di Jacob, lascia che Paul racconti sé stesso facendo della sua crescita interiore la vera trama del libro.

Il bambino a rotelle, di Davide Calì, Emme, 2011. Al Circo Barlume ci sono solo persone speciali, che rendono unico lo spettacolo: uomini volanti e ragazze elettriche, donne-delfino e uomini senza ombelico. Tra loro c’è anche Raymond, un bambino con le rotelle al posto dei piedi, che ancora non sa cosa fare di questa sua particolarità. Ma nessuno può dire a Raymond come usare le sue rotelle: dovrà scoprirlo da solo.

Il Bello dell’ombrello, di Antonella Ossorio e Glenda Shurelin, Fatatrac, 2009. Questo libro narra dell’incontro tra il Bambino e il Matto e della loro amicizia, che non ha paura del diverso, e che vaga tra sogno e fantasia, per scoprire la libertà attraverso il gioco delle parole e delle immagini.

Il paese di Chicistà, di Roberto Piumini, Ledha, 1996. Il viaggio di Chiara e Tommaso nel paese di Chicistà e nella sottile metafora dell’inclusione che esso svela. Qui si incontrano personaggi bislacchi, ciascuno fatto a suo modo e come tale ben accetto dai concittadini.

Il pentolino di Antonino, di Isabelle Carrier, Kite Edizioni, 2010. Una storia di dolce semplicità che insegna a conoscersi e capire come affrontare le difficoltà che la vita può riservare. Il pentolino come metafora della diversità, di ciò che non si riesce a comprendere e perciò motivo di esclusione da parte degli altri. La signora Margherita ci insegna a dar voce alle difficoltà rimbalzando sulle proprie risorse, attribuendo dignità e valore al pentolino che ogni bambino porta con sé.

Il principe del lago, di Claudio Imprudente, Feltrinelli, 2001. Giangi, il protagonista di questa favola, è un bambino che un giorno, per caso, cade dentro un libro. Di lì ha inizio una movimentata vicenda che lo porterà alla ricerca del Principe del lago, scomparso misteriosamente dal suo regno, a conoscere individui singolarissimi, a visitare luoghi incantati, ad affrontare prove di abilità e coraggio, a dubitare di sé e delle sue convinzioni e alla fine, attraverso l’incontro con la diversità, a trovare, come in tutte le fiabe, il vero tesoro.

Il re del mercato, di G. Bernasconi, Edizioni Svizzere per la gioventù, 2002. Una fiaba scritta per i fratelli e i compagni di scuola di bambini con autismo. Il testo è completato da semplici schede pensate per rispondere alle domande che la curiosità dei bambini non risparmia a genitori e docenti.

Il vicario, cari voi, di Roald Dahl, Salan, 2007. Il Reverendo Lee, un giovane e timido parroco, ottiene il suo primo lavoro ufficiale nella chiesetta di Nibbleswicke. Con un’infanzia segnata dalla dislessia, poi superata grazie al supporto degli insegnanti dell’Istituto di Dislessia di Londra in cui fu accolto. L’emozione, i dubbi, la consapevolezza dei suoi molti doveri verso i suoi parrocchiani hanno la meglio sul suo debole animo, cosicché in lui torna l’ormai lontana dislessia, sebbene in forma diversa.

Insieme più speciali, di Beatrice Masini e Annalisa Beghelli, Carthusia, 2014. Ci sono parecchi albi che, attraverso la voce degli animali, dicono quanto ciascuno sia speciale e abbia almeno una caratteristica importante, uno su tutti l’ormai classico La cosa più importante di Antonella Abbatiello (Fatatrac). Eccone un altro, dove non solo ogni animale – al termine della festa nella foresta – elenca qualcosa di importante, ma anche pensa a quel che non ha più o che vorrebbe avere. La festa è, infatti, una festa in maschera, ma nel momento in cui ci si rilassa, contente e contenti sotto le stelle, è possibile smettere di fingere ed essere sincere e sinceri: allora il giaguaro confessa la paura di perdere le macchie, il coniglio il desiderio di avere la ali e non essere acchiappato e così via. Sarà il gufo saggio a trovare la soluzione, a spiegare a ciascuno perché è speciale, a provare a far lavorare tutti gli animali insieme per aggiustare quel che si può aggiustare.

Io sento diverso, di P. Cornaglia Ferraris, Erikson, 2006. Che cosa pensa un bambino di 10 anni con sindrome di Asperger? E i suoi genitori? L’autore raccoglie in queste pagine il racconto di un bambino con sindrome di Asperger, scritto proprio da lui, e le storie di mamme e papà di altri bambini come lui. Il libro presenta anche delle schede con le quali è possibile riuscire a decifrare il comportamento di una persona con sindrome di Asperger, per poter intervenire con una logica che faciliti da una parte il suo desiderio di essere compreso, dall’altra la possibilità di comunicare.

La buffa bambina, di Enza Emira Festa, Mondadori Junior, 2008. È davvero una bambina buffa, quella che Marco si ritrova davanti sul pianerottolo: occhiali spessi, capelli dritti come spaghetti, una pancia tonda come una mela. Tra i due nasce una strana amicizia, e Marco scopre che, oltre che buffa, Francesca è anche una bambina unica.

La ragazza chissachì, di S. Weeks, Beisler, 2005. Heidi, 12 anni, che non ha mai conosciuto il padre ed è figlia unica di una donna con disagi psichici e gravi difficoltà a prendersi cura di lei, scopre un giorno una parola che l’aiuta a indagare sul passato della madre.

Lo Stralisco, di Roberto Piumini, Einaudi Ragazzi, 1996. Stralisco è una parola strana, che non si trova sul vocabolario: fa parte di un gioco fra Madurer, un bambino, e Sakumat, un pittore. Madurer è malato e deve stare sempre rinchiuso al buio. Sakumat ha il compito di mostrargli il mondo attraverso i suoi dipinti. Il loro rapporto si trasforma in una storia di amicizia totale che unisce un bambino, un uomo e – sullo sfondo – un padre, in un’avventura molto intensa. Lo Stralisco è una favola sulla possibile felicità di chi accetta fino in fondo di guardare il mondo attraverso gli occhi della poesia e dei segni dell’arte. Una favola per ragazzi che anche il pubblico adulto ha saputo apprezzare. Le tavole di Cecco Mariniello accompagnano il lettore in un mondo fantastico nel quale la pittura ha il compito di sostituire la realtà.

Mia sorella è un quadrifoglio, di B. Masini e S. Junaković, Carthusia, 2012. Viola ha una nuova sorellina, che decide si dovrà chiamare Mimosa. È molto contenta, anche se capisce subito che qualcosa non torna: il papà, la mamma e le nonne si comportano in modo molto strano. Sono arrabbiati, tristi, piangono, guardano nel vuoto, fuggono o addirittura non si fanno vedere. È dunque innanzitutto attraverso le reazioni degli adulti che gradualmente si fa strada in Viola la consapevolezza della diversità di Mimosa. È diversa, ma è anche speciale. Speciale come un quadrifoglio.

Niente giochi nell’acquario, di C. Lord, Piemme, 2009. Catherine desidera solo una cosa: una vita normale. Cosa impossibile, quando un fratello autistico ti mette sempre in imbarazzo con le sue presunte stranezze. Così, per evitare figuracce, Catherine decide di insegnare a David delle semplici regole, da quella di non buttare i giochi nell’acquario, a quella di tenere sempre addosso i pantaloni. Saranno due nuovi amici molto diversi tra loro, però, a farle capire che per essere visti per ciò che siamo veramente serve qualcosa di molto più vero e profondo di una serie di regole.

Questa è Susanna, di W. Jeanne, Mondadori, 1999. Il libro inizia presentando l’immagine di Susanna che sorride, e nello scorrere delle pagine aiuta a conoscerla da vicino, nel suo carattere, nelle sue paure, nei suoi giochi preferiti. La sua è una vita simile a quella degli altri bambini: «Susanna ride, Susanna canta, Susanna vola, Susanna dondola, Susanna dipinge…». Il testo termina con queste parole: «Questa è Susanna, queste e tante altre sono le cose che sa fare, proprio come me, proprio come te» e propone l’immagine di Susanna sulla sedia a rotelle! Immagine inaspettata che provoca una riflessione sul significato della disabilità e sui pregiudizi.

Re 33 e i suoi bottoni d’oro, di C. Imprudente, La Meridiana, 2006. Il libro racconta la storia di un Re alle prese con il problema di essere giusto con tutti gli abitanti del suo Regno; inizialmente il Re pensa di poter essere giusto facendo fare a tutti le stesse cose: mette in acqua i passerotti e libera nel cielo i pesciolini, ma né l’uno né l’altro sopravvivono. Sono diversi. Come fare? Il Re chiede aiuto ai lettori e alla fine imparerà a regnare accogliendo le diversità di tutti e capirà che tutti, proprio tutti, hanno piccole o grandi potenzialità nascoste.

Riccio Lino e le Gommolose, di M. Carabassi ed E. Crivelli, Uovonero, 2010. Nessuno vuole essere amico del riccio Lino: punge, combina guai, non sa giocare con gli altri… È proprio un disastro! Nessuno, però, riesce ad avere tante Gommolose come lui. Dove le avrà prese? Sarà davvero riuscito a ingannare il temibile signor Gommolok?  Una fiaba sull’amicizia, dove suspense e avventura si mescolano alla scoperta delle differenze e dei tesori nascosti in ognuno di noi.

Sii amorevole con Eddie Lee, di F. Cooper e V. Fleming, Giannino Stoppani Edizioni, 2000. «Sii amorevole con Eddie Lee» è ciò che ripete Christy a Jim Bud, che non riesce a non essere duro e sgarbato con quel ragazzino chiassoso e maldestro. Eddie Lee è speciale: è capace di entrare in acqua fino alle ginocchia solo per guardare da vicino le ninfee. Eddie Lee ha la sindrome di Down. Un bellissimo libro in cui le meravigliose illustrazioni si fondono con un testo semplice e poetico che ci trasporta insieme a tre bambini e alla loro scoperta della diversità di tutti gli esseri umani.

Talpa lumaca pesciolino, di G. Quarzo, Patatrac, 1998. Tre storie, tre bambini speciali, che non sono di meno a nessuno, ma che si sentono diversi e che gli altri prendono un po’ in giro. Talpa è un bambino di sette anni, quasi cieco, che trova i funghi con l’olfatto e va nel bosco con i quattro barbuti. Lumaca è lenta in tutto, anche ad arrabbiarsi quando la chiamano Lumaca, così ha deciso di non arrabbiarsi più. Pesciolino ha sei anni e sta sempre zitto. Vorrebbe stare solo con Superman: l’ha visto nel giornalino, con i suoi stivali rossi. Pesciolino gli parla, lo sogna, non si separa mai dal giornalino, di notte e di giorno.

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