I marker per la disabilità sono strumenti essenziali per monitorare e promuovere l’inclusione, tanto a livello politico quando nei progetti di cooperazione internazionale, riducendo le barriere e garantendo opportunità eque. Dal modello internazionale dell’OCSE-DAC al sistema AICS, i disability marker permettono di trasformare i principi di inclusione in azioni concrete, favorendo trasparenza e risultati misurabili.
L’attenzione verso l’inclusione delle persone con disabilità è cresciuta significativamente negli ultimi anni, riflettendo una consapevolezza globale dell’importanza di abbattere barriere fisiche, sociali e culturali. Realizzare una vera inclusione, però, non significa solo garantire diritti fondamentali, ma anche creare opportunità concrete per una partecipazione piena ed equa nella società. In questo contesto, assumono particolare importanza i disabilty marker (marker disabilità), degli strumenti operativi che consentono di monitorare e promuovere politiche e progetti inclusivi, traducendo i principi in azioni misurabili e tangibili.
Cos’è un Disability Marker?
Un marker per la disabilità, quindi, è uno strumento fondamentale per verificare e misurare quanto un progetto o una politica siano inclusivi verso le persone con disabilità. Serve a garantire che i diritti di queste persone siano rispettati e che abbiano accesso a opportunità eque. Ne è un esempio il Disability Policy Marker dell’OCSE-DAC, introdotto nel 2018, classifica i progetti in base al livello di attenzione alla disabilità:
- quelli che hanno come obiettivo principale la disabilità;
- quelli in cui l’inclusione delle persone con disabilità è un aspetto significativo;
- quelli che non la considerano affatto.
Questo sistema permette di identificare in modo chiaro le azioni che mirano a ridurre le barriere sociali e fisiche, garantendo così una maggiore equità. Appare dunque pienamente ispirato ai principi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (UNCRPD), che promuove una società più inclusiva. Non a caso, anche le Nazioni Unite, con le loro linee guida sull’inclusione, hanno definito strumenti simili ai marker per integrare la disabilità nei programmi di aiuto umanitario.
Perché è Importante misurare l’Inclusività con un Marker
Utilizzare un marker per misurare l’inclusività aiuta a identificare barriere e opportunità, garantendo che le persone con disabilità siano trattate equamente in ogni ambito, come il lavoro, l’istruzione e la salute. Grazie a questi strumenti, è possibile ottenere dati precisi su quali interventi funzionano meglio e su quali aree necessitano di miglioramenti. Questo consente di ottimizzare le risorse e di massimizzare l’impatto dei progetti.
Un marker permette di combinare due approcci:
- creare progetti specifici per le persone con disabilità;
- assicurarsi che la disabilità sia considerata in tutte le decisioni e politiche.
Questi marker, quindi, monitorano l’efficacia dei progetti e incoraggiano i governi e le organizzazioni a seguire un approccio sistematico all’inclusione. Inoltre, i marker migliorano la trasparenza dei progetti, dimostrando un impegno concreto per costruire una società più inclusiva. Consentono di rendere conto ai finanziatori, ai governi e alle comunità sull’efficacia degli interventi, promuovendo la fiducia e la partecipazione attiva. Questo è particolarmente importante in un mondo sempre più interconnesso, dove le disuguaglianze devono essere affrontate su scala globale.
Il Marker Disabilità di AICS
L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) ha introdotto il proprio marker per la disabilità nel 2014, anticipando molte altre organizzazioni internazionali (compresa l’OCSE). Questo marker (per il quale oggi è disponibile anche un Manuale) è obbligatorio per tutti i progetti finanziati dall’AICS e serve a monitorare l’inclusione delle persone con disabilità. Si basa su due tipi di criteri.
- Criteri qualitativi. Includono il coinvolgimento diretto delle persone con disabilità nelle attività progettuali, il supporto all’applicazione della Convenzione ONU e la garanzia di accessibilità agli spazi e alle informazioni. Ad esempio, un progetto deve assicurare che le persone con disabilità possano partecipare alle attività previste in modo significativo e autonomo, eliminando barriere strutturali e culturali.
- Criteri quantitativi. Prevedono che una percentuale del budget sia dedicata a migliorare la vita delle persone con disabilità. Ad esempio, un progetto con obiettivo principale la disabilità ottiene un marker del 100%, mentre quelli in cui la disabilità è considerata parzialmente ottengono un punteggio compreso tra il 25% e il 75%. Questa classificazione permette di identificare con precisione quanto un’iniziativa sia mirata all’inclusione.
Il risultato della combinazione di questi criteri sfocia nell’assegnazione a ciascun progetto di un punteggio di inclusività secondo una ripartizione in quattro categorie:
- Marker 100%: l’inclusione delle persone con disabilità è l’obiettivo primario esplicito;
- Marker 75%: il programma ha un obiettivo ben definito sull’inclusione delle persone con disabilità anche se questo non ne è lo scopo principale;
- Marker 50%: la metà del finanziamento è destinata alla disabilità;
- Marker 25%: almeno un quarto del finanziamento è dedicato alla disabilità.
Grazie a questo sistema, l’AICS raccoglie dati utili per pianificare interventi futuri e pubblica rapporti annuali che evidenziano i progressi realizzati. Questi dati permettono non solo di valutare l’efficacia dei singoli progetti, ma anche di identificare le migliori pratiche che possono essere replicate in contesti diversi.
L’approccio dell’AICS dimostra un forte impegno per la promozione di progetti inclusivi e sostenibili. Inoltre, l’utilizzo del marker rappresenta un esempio concreto di come strumenti ben progettati possano contribuire a rendere le politiche pubbliche più efficaci e sensibili alle esigenze di tutti. Attraverso questa metodologia, l’AICS non solo promuove l’inclusione, ma crea anche un modello replicabile per altre organizzazioni e istituzioni, mostrando che il cambiamento è possibile quando l’inclusività diventa una priorità strutturale.
“Salute per tutti e senza barriere in Mozambico” è un progetto AIFO finanziato da AICS in cui viene applicato il Marker Disabilità. Leggi di più sull’iniziativa.