Cosa fa l’OMS: breve guida all’organizzazione mondiale che si occupa di salute

L’Organizzazione Mondiale della Sanità è un attore globale fondamentale per promuovere il diritto alla salute per tutte e tutti. Conoscere i suoi obiettivi, la sua governance e i suoi obiettivi è quindi fondamentale per ragionare di salute in un contesto internazionale. Di seguito una breve guida con le risposte alle domande più frequenti sull’OMS: cosa è, cosa fa, cosa intende per salute, quali obiettivi si pone, da chi è finanziata e guidata, dove si trovano le sue sedi.

Nel dibattito internazionale in tema di salute, si fa spesso riferimento all’Organizzazione Mondiale della Sanità (conosciuta anche con l’acronimo OMS o con la sua variante inglese WHO, cioè World Health Organization). Altrettanto spesso, però, questo riferimento si rivela superficiale, perché, al di fuori della ristretta cerchia degli “addetti ai lavori”, molti non conoscono realmente questa istituzione e poco sanno di cosa fa e di come lo fa. Se si vuole ragionare di salute cura a livello globale, invece, è necessario avere contezza almeno delle informazioni di base sull’organizzazione Mondiale della Sanità, che sono quelle contenute nelle sette domande in cui è articolato questo approfondimento. L’OMS, infatti, ricopre un ruolo chiave, perché la salute non è solo una questione individuale o nazionale, ma una sfida globale che richiede coordinamento, cooperazione e visione comune. Nessun Paese, per quanto ricco o avanzato, può affrontare da solo le grandi minacce sanitarie del nostro tempo: epidemie, malattie croniche, emergenze ambientali, disuguaglianze nell’accesso alle cure. Nel contesto internazionale, l’OMS rappresenta una voce unificante e autorevole, capace di mettere attorno allo stesso tavolo Stati con interessi diversi, promuovendo l’idea che la salute sia un diritto umano universale, non un privilegio riservato a pochi.

Cos’è e di cosa si occupa l’OMS?

L’Organizzazione Mondiale della Sanità è un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite, istituita con il Trattato di New York del 1946 (entrato in vigore nel 1948), con l’obiettivo di tutelare e migliorare la salute globale. Detto in altre parole, è una sorta di “regia” mondiale che dirige e coordina gli sforzi internazionali per promuovere il benessere di tutti, intervenendo su problemi sanitari locali e globali con strategie condivise tra i diversi Paesi che ne fanno parte. La missione principale dell’OMS è garantire che ogni persona possa raggiungere il più alto livello possibile di salute fisica e mentale, indipendentemente da dove vive o dalle sue condizioni economiche e sociali. Per farlo, l’Organizzazione lavora su diversi fronti: dalla prevenzione e gestione delle epidemie al monitoraggio delle malattie croniche, dalla promozione di corretti stili di vita fino all’assistenza sanitaria in situazioni di emergenza umanitaria. Al contempo, l’OMS assolve anche l’importante compito di stabilire standard e linee guida scientifiche per la gestione di malattie e condizioni sanitarie, sostenendo i governi nella loro attuazione pratica. Fornisce consulenza tecnica, elabora raccomandazioni mediche aggiornate e aiuta a diffondere informazioni affidabili e basate sull’evidenza scientifica. In questo modo, permette ai singoli Paesi di prendere decisioni informate e coerenti con i migliori standard internazionali disponibili. Inoltre, una funzione essenziale dell’OMS è quella di raccogliere e analizzare dati sanitari provenienti da tutto il mondo per comprendere meglio come si diffondono e si manifestano malattie e problemi di salute pubblica. Questo le permette di reagire tempestivamente alle emergenze sanitarie globali, coordinando una risposta comune a livello internazionale.

Cosa intende l’OMS per salute?

L’OMS definisce la salute come

“uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non semplicemente l’assenza di malattia o infermità”.

Questa definizione, risalente al 1948 ma ancora oggi alla base del lavoro dell’Organizzazione, rappresenta un vero e proprio cambio di prospettiva rispetto a una visione più riduttiva della salute come semplice condizione di non-malattia. In quest’ottica, la salute è un vero e proprio diritto umano e non si misura solo con esami medici o cartelle cliniche, ma coinvolge anche il benessere psicologico, le relazioni sociali, le condizioni economiche e ambientali in cui una persona vive. Una persona che non ha patologie, ma si trova in uno stato di isolamento, insicurezza o disagio emotivo, non può dirsi davvero in salute secondo l’approccio dell’OMS.

Aver scelto di aderire a un’idea così ampia di salute ha delle implicazioni concrete: promuovere la salute, per l’OMS, non significa solo curare le malattie, ma anche creare le condizioni affinché le persone possano condurre una vita sana. Vuol dire, ad esempio, garantire l’accesso all’acqua potabile, promuovere l’istruzione, sostenere la salute mentale, contrastare la povertà e l’inquinamento. Non a caso, l’OMS lavora spesso in sinergia con altre agenzie delle Nazioni Unite per affrontare le determinanti sociali della salute, cioè quei fattori economici, culturali e ambientali che incidono profondamente sul benessere delle persone.

Quali sono gli obiettivi dell’OMS?

Attorno a questo concetto ampio e inclusivo di salute, ruotano tutti gli obiettivi dell’Organizzazione Mondale della Sanità.

  • Raggiungimento del massimo livello possibile di salute per tutte le popolazioni. Questo significa, ad esempio, ridurre le disuguaglianze sanitarie tra Paesi ricchi e poveri, promuovere l’accesso universale ai servizi sanitari essenziali e rafforzare i sistemi sanitari nazionali.
  • Prevenzione e controllo delle malattie. L’OMS lavora per ridurre la diffusione di malattie infettive, come HIV, malaria, tubercolosi, lebbra, ma anche per affrontare l’aumento delle malattie croniche non trasmissibili, come il diabete, le malattie cardiovascolari e i tumori. In entrambi i casi, ci si muove su tre livelli: prevenzione, diagnosi e trattamento.
  • Preparare i Paesi a rispondere in modo efficace alle emergenze sanitarie, come epidemie, disastri naturali o conflitti armati. In questi contesti, l’OMS fornisce supporto immediato, personale specializzato, linee guida operative e assistenza tecnica per gestire le crisi e limitare le conseguenze sulla popolazione.
  • Promuovere stili di vita sani, sensibilizzando l’opinione pubblica sull’importanza dell’alimentazione equilibrata, dell’attività fisica, della salute mentale e della prevenzione delle dipendenze. In questo senso, agisce sia sul piano scientifico che su quello educativo, cercando di influenzare le politiche pubbliche e i comportamenti individuali.
  • Produrre e diffondere conoscenze affidabili in campo medico e sanitario. Attraverso la raccolta e l’analisi di dati, la pubblicazione di rapporti, la definizione di standard e la promozione della ricerca, l’OMS aiuta i governi e gli operatori sanitari a prendere decisioni basate sull’evidenza scientifica.

La lebbra esiste ancora?

Chi fa parte dell’OMS?

Tutti gli Stati che fanno parte delle Nazioni Unite possono decidere di aderire volontariamente all’Organizzazione Mondiale per la Sanità. Attualmente, l’OMS conta 193 Stati membri. Ad inizio 2025, però, il neoeletto Presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, ha firmato un ordine esecutivo per avviare il processo che dovrebbe portare all’uscita degli USA dall’Organizzazione. Un’eventualità del genere rappresenterebbe un serio problema sia in termini di sostenibilità economica (gli USA sono tra i principali finanziatori dell’OMS) che si capacità operativa e di autorevolezza. Essere membri dell’OMS, infatti, significa partecipare attivamente alla sua vita istituzionale ma anche contribuire al suo funzionamento, sia attraverso il sostegno finanziario che tramite la collaborazione tecnica e politica. Ogni Stato membro ha diritto di voto nell’Assemblea Mondiale della Sanità, l’organo decisionale più importante dell’OMS, che si riunisce ogni anno per definire le linee strategiche dell’organizzazione e approvare il bilancio. Ogni Stato membro è rappresentato presso l’OMS da un ministro o un alto funzionario della sanità pubblica.

Oltre ai Paesi membri, l’OMS collabora con una rete molto ampia di partner: enti di ricerca, università, organizzazioni non governative, fondazioni private, istituzioni sanitarie locali e internazionali. Ad esempio, dal 1999, AIFO è un attore non statale in relazione ufficiale con l’OMS (unica ONG italiana ad avere questo riconoscimento). In alcuni casi, poi, anche soggetti non statali possono ottenere lo status di osservatori, che consente loro di partecipare ai lavori dell’OMS senza diritto di voto.

Inoltre, in ogni regione del mondo l’OMS ha uffici regionali e sedi locali, che lavorano a stretto contatto con i governi per adattare le linee guida internazionali alle specificità del territorio. Questo sistema permette all’OMS di mantenere una visione globale, ma anche di agire concretamente a livello locale, tenendo conto delle diverse situazioni economiche, sociali ed epidemiologiche.

Chi finanzia l’OMS?

Il finanziamento dell’OMS ha essenzialmente due fonti.

  • I contributi obbligatori: sono versati da ciascun Paese membro in base a criteri stabiliti dalle Nazioni Unite, come il livello di reddito e la popolazione. Questi fondi servono a coprire le spese essenziali di funzionamento dell’organizzazione; tuttavia, negli ultimi decenni, questa voce è diventata sempre più marginale, arrivando a coprire meno di un quarto del bilancio complessivo dell’OMS, e si è quindi iniziato a discutere della necessità di un suo rafforzamento.
  • I contributi volontari: sono la voce e sono costituiti da finanziamenti aggiuntivi versati dai singoli Paesi ma anche da fondazioni private, organizzazioni non governative, enti filantropici e organismi internazionali (come l’Unione Europea o la Banca Mondiale); di solito, sono legati a specifici progetti, aree geografiche o programmi di intervento.

Chi guida l’OMS?

L’OMS è guidata da una leadership multilivello: al centro c’è il Direttore Generale, ma le decisioni strategiche vengono prese collettivamente dai Paesi membri, in un equilibrio tra rappresentanza politica, competenza tecnica e visione globale. La guida dell’Organizzazione spetta al Direttore Generale, che rappresenta la figura di vertice, sia sul piano politico che operativo: dà l’impronta strategica all’attività dell’Organizzazione, la rappresenta a livello internazionale e coordina la risposta globale alle principali sfide sanitarie. Il Direttore Generale resta in carica per un mandato di cinque anni (rinnovabile) e viene nominato dall’Assemblea Mondiale della Sanità. Quest’ultima, come detto, riunisce tutti gli Stati membri ed è l’organo decisionale supremo dell’Organizzazione: si riunione una volta l’anno e definisce le priorità, approva il bilancio, adotta le politiche sanitarie globali.

Attualmente, il Direttore Generale è Tedros Adhanom Ghebreyesus, ex ministro della Salute e degli Esteri dell’Etiopia, in carica dal 2017. È stato il primo africano e il primo non medico a ricoprire questo ruolo, e la sua figura è diventata particolarmente nota al grande pubblico durante la pandemia di COVID-19.

Esiste poi un Consiglio Esecutivo, formato da 34 esperti tecnici nominati dagli Stati membri per un mandato triennale. Questo organo funge da collegamento tra le riunioni annuali dell’Assemblea e l’attività quotidiana dell’OMS: valuta le proposte, le mette in pratica e segue l’attuazione delle decisioni prese.

Dove si trovano le sedi dell’OMS?

La sede centrale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità si trova a Ginevra, in Svizzera, dove opera il cuore amministrativo e strategico dell’organizzazione. È qui che lavorano i principali dirigenti, tra cui il Direttore Generale, ed è da qui che partono le direttive e le iniziative globali. Ginevra è anche il luogo dove ogni anno si tiene l’Assemblea Mondiale della Sanità, il principale momento di confronto e decisione tra tutti gli Stati membri.

Ma l’OMS, come anticipato, non agisce solo da un centro, perché, per essere realmente efficace, deve essere radicata nei diversi contesti geografici, culturali ed epidemiologici del mondo. Per questo esiste una struttura decentrata che comprende sei uffici regionali, ciascuno responsabile per una specifica area del pianeta:

  • Ufficio Regionale per l’Africa (AFRO), con sede a Brazzaville, in Repubblica del Congo;
  • Ufficio Regionale per le Americhe (AMRO), con sede a Washington D.C., negli Stati Uniti;
  • Ufficio Regionale per il Sud-Est asiatico (SEARO), con sede a Nuova Delhi, in India;
  • Ufficio Regionale per l’Europa (EURO), con sede a Copenaghen, in Danimarca;
  • Ufficio Regionale per il Mediterraneo Orientale (EMRO), con sede al momento a Il Cairo, in Egitto;
  • Ufficio Regionale per il Pacifico Occidentale (WPRO), con sede a Manila, nelle Filippine.

Infine, oltre agli uffici regionali, l’OMS dispone anche di numerosi uffici nazionali e centri collaboratori distribuiti nei vari Paesi. Questi garantiscono un legame diretto con i governi locali, supportano l’attuazione delle politiche sanitarie e permettono di rispondere in modo rapido alle emergenze.

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