Il bisogno di riabilitazione coinvolge quasi un terzo della popolazione mondiale e cresce di pari passo con l’invecchiamento e le malattie croniche. L’OMS risponde con Rehabilitation 2030, un programma che punta a rendere la riabilitazione parte integrante dell’assistenza sanitaria universale. AIFO, in alleanza con l’OMS, si impegna concretamente a tradurre i principi globali in pratiche locali.
Del concetto di cura, intesa come percorso che conduce verso la piena realizzazione del diritto alla salute per tutte e tutti, fa pienamente parte anche la riabilitazione, che restituisce, a chi è colpito da un danno funzionale temporaneo o definitivo, maggior funzionalità, autonomia, possibilità di partecipazione. In un mondo che invecchia e convive sempre più con malattie croniche, garantire accesso a servizi riabilitativi efficaci è una questione di salute pubblica e di giustizia sociale. La riabilitazione, infatti, permette a milioni di persone di continuare a lavorare, studiare, muoversi, partecipare alla vita comunitaria. Eppure, in molti Paesi, resta un servizio difficile da raggiungere, frammentato, sottovalutato. Nonostante il suo impatto, non è ancora riconosciuta ovunque come componente essenziale dei sistemi sanitari. È da questo squilibrio tra bisogno e accesso che parte l’iniziativa Rehabilitation 2030 promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Ma prima ancora dei programmi e delle strategie, è utile soffermarsi su cosa dicono i numeri. Perché il bisogno di riabilitazione, oggi, non è l’eccezione: è la regola.
Il bisogno di riabilitazione nel mondo
Nel mondo, si stimano 2,6 miliardi di persone (1 su 3) che hanno bisogno di riabilitazione, stando ai dati del Global Burden of Disease Study, il più importante studio internazionale in materia. Piu del 50% di queste persone, ancor più nei paesi a basso e medio reddito, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, non riceve le cure di cui necessiterebbe per vivere meglio. Dal 1990 al 2021, il fabbisogno globale di riabilitazione è aumentato del 73%, una crescita trainata dall’invecchiamento della popolazione e dalla diffusione sempre maggiore delle malattie croniche non trasmissibili. I disturbi muscoloscheletrici sono le patologie più frequenti tra quelle che richiedono interventi riabilitativi, con 1,71 miliardi di casi nel 2021. Non a caso, il mal di schiena è la condizione muscoloscheletrica più diffusa globalmente, con 590 milioni di casi nel 2021. Tra le altre condizioni di salute che necessitano di riabilitazione, seguono i disturbi neurologici, le lesioni, le malattie cardiovascolari, le condizioni sensoriali e patologie mentali. Il carico di disabilità generato da queste condizioni è enorme: si parla di circa 340 milioni di anni vissuti con disabilità. Dal punto di vista geografico, la necessità di riabilitazione è ampiamente diffusa ovunque, con numeri particolarmente elevati nella regione del Sud-Est Asia ma con un impatto rilevante anche nei Paesi a basso e medio reddito.
Rehab 2030, l’iniziativa sulla riabilitazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità
C’è un dato che emergenze con chiarezza dalla fotografia che le statistiche appena viste scattano: contrariamente a quella che è la percezione diffusa, la riabilitazione non riguarda solo poche persone, con una disabilità grave o dai postumi di traumi importanti, ma è un’esigenza sanitaria trasversale, che interessa ogni età, genere e area geografica. Di fronte a queste evidenze, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha più volte sottolineato la necessità urgente di integrare la riabilitazione nei sistemi sanitari primari, portandola più vicina alle comunità, come parte essenziale dell’assistenza sanitaria universale.
L’iniziativa Rehabilitation 2030, lanciata dalla stessa OMS nel 2017, rappresenta proprio una risposta strategica e sistematica all’aumento globale del bisogno di servizi riabilitativi. L’obiettivo principale del programma, infatti, è quello di integrare la riabilitazione a tutti i livelli dell’assistenza sanitaria e di garantire che sia accessibile, equa e di qualità, indipendentemente dal contesto geografico o socioeconomico. In tal senso, Rehabilitation 2030 si inserisce pienamente nel quadro dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, contribuendo in particolare al raggiungimento dei seguenti Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs):
- SDG 3 – Salute e benessere: in particolare il target 3.8, che mira a garantire la copertura sanitaria universale, includendo l’accesso a servizi essenziali di salute, tra cui la riabilitazione;
- SDG 10 – Ridurre le disuguaglianze: migliorare l’accesso alla riabilitazione significa anche ridurre le barriere che ostacolano la partecipazione piena e attiva delle persone con disabilità nella società;
- SDG 4 – Istruzione di qualità: servizi riabilitativi efficaci possono migliorare l’inclusione scolastica delle persone con limitazioni funzionali, favorendo il loro contributo sociale ed economico;
- SDG 8 – Lavoro dignitoso e crescita economica: allo stesso modo, una riabilitazione di qualità è propedeutica all’inserimento lavorativo delle persone che ne beneficiano.
Per tradurre questi principi in azioni concrete, l’OMS ha identificato dieci aree prioritarie:
- creare una leadership forte e sostegno politico (globale, nazionale e locale) per la riabilitazione;
- rafforzare la pianificazione e l’attuazione della riabilitazione a livello nazionale e locale, compresa la preparazione e la risposta alle emergenze;
- migliorare l’integrazione della riabilitazione nel settore sanitario e rafforzare i collegamenti intersettoriali;
- incorporare la riabilitazione nella copertura sanitaria universale;
- costruire modelli di erogazione dei servizi riabilitativi includendo i prodotti assistivi, che garantiscano a tutte e tutti un accesso equo a cure di qualità, anche nelle aree rurali e remote;
- sviluppare una solida forza lavoro multidisciplinare nel campo della riabilitazione, adatta al contesto nazionale, per promuoverne i principi in tutti i livelli e i percorsi di formazione del personale sanitario;
- aumentare i finanziamenti per la riabilitazione;
- incrementare la raccolta di dati e informazioni rilevanti sulla riabilitazione per migliorare i sistemi informativi sanitari;
- rafforzare le capacità di ricerca e ampliare la disponibilità di evidenze nel settore della riabilitazione;
- stabilire e rafforzare reti e partenariati nella riabilitazione, in particolare tra paesi a basso, medio e alto reddito, per favorire lo scambio di conoscenze e risorse.
Nel maggio 2023, l’Assemblea Mondiale della Sanità ha anche adottato una risoluzione storica per il rafforzamento della riabilitazione nei sistemi sanitari, sottolineando l’importanza di espandere e integrare i servizi riabilitativi come parte della copertura sanitaria universale. In particolare, nell’assistenza primaria e come parte della preparazione e della risposta alle emergenze.
Cos’è e cosa fa l’Organizzazione Mondiale della Sanità
La World Rehabilitation Alliance
Inoltre, nel luglio 2023, l’OMS ha organizzato il 3° meeting globale su Rehabilitation 2030, per monitorare i progressi e coordinare le azioni future. Durante questo incontro è stata lanciata la World Rehabilitation Alliance (istituita nel 2022), una rete globale di stakeholder che ha lo scopo di sostenere l’implementazione dell’iniziativa Rehabilitation 2030 attraverso attività di advocacy basate su evidenze scientifiche. In particolare, la missione principale della WRA è promuovere la riabilitazione come un servizio sanitario essenziale, integrato nella copertura sanitaria universale e fondamentale per il raggiungimento del già citato Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 3 dell’Agenda 2030, dedicato proprio alla salute.
La WRA si articola in cinque aree di azione:
- Forza lavoro (Workforce): focalizzata sullo sviluppo e il rafforzamento delle competenze dei professionisti della riabilitazione;
- Cure primarie (Primary care): mirata all’integrazione dei servizi riabilitativi nell’assistenza sanitaria di base;
- Ricerca (Research): dedicata alla promozione, diffusione e attuazione di evidenze da ricerche sui sistemi e sulle politiche sanitarie per la riabilitazione;
- Emergenze (Emergencies): concentrata sulla preparazione e risposta ai bisogni riabilitativi in contesti di crisi e disastri;
- Relazioni esterne (External relations): orientata a costruire e mantenere partenariati strategici per amplificare l’impatto delle attività di advocacy.
La WRA è composta da una varietà di membri, tra cui Stati che fanno parte dell’OMS, organizzazioni intergovernative, ONG, istituzioni accademiche e rappresentanti del settore privato. Questa diversità favorisce la condivisione di conoscenze, esperienze e risorse, creando una piattaforma collaborativa per promuovere l’accesso equo e universale ai servizi riabilitativi di qualità.
Attraverso le sue attività, la World Rehabilitation Alliance si propone di aumentare la consapevolezza sull’importanza della riabilitazione, stimolare la domanda di servizi riabilitativi e mobilitare volontà politica per integrare efficacemente la riabilitazione nei sistemi sanitari, contribuendo così al miglioramento della qualità della vita delle persone con condizioni di salute che ne richiedono l’intervento.
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Un documento essenziale: “Riabilitazione nei Sistemi Sanitari – Guida all’Azione”
Nella panoramica di tutte le risorse strategiche essenziali messe in campo dall’OMS sul tema della riabilitazione, deve necessariamente essere menzionata anche la guida operativa intitolata “Riabilitazione nei Sistemi Sanitari: Guida all’Azione” (Rehabilitation in Health Systems: Guide for Action). Si tratta di uno strumento fondamentale per supportare i governi nel processo di rafforzare integrare la riabilitazione nei loro sistemi sanitari.
La Guida propone un approccio strutturato in quattro fasi, articolate in dodici passaggi progressivi, pensati per accompagnare i paesi in tutte le tappe strategiche: dalla valutazione iniziale del contesto alla piena attuazione del piano riabilitativo.
- La prima fase (STARS – Situation Assessment) mira a effettuare una valutazione sistematica nazionale della riabilitazione, della capacità esistente e dei bisogni di riabilitazione, compresi i dati relativi alle tecnologie assistive.
- La seconda fase (GRASP – Strategic Planning) rafforza leadership e pianificazione per la riabilitazione, guidando i decisori nello sviluppo di un piano strategico nazionale sulla base delle raccomandazioni e delle priorità identificate nella precedente fase di valutazione.
- Segue la terza fase (FRAME – Monitoring & Evaluation), che introduce un sistema di monitoraggio e valutazione basato su indicatori condivisi, funzionale al raggiungimento degli obiettivi del piano strategico.
- Infine, la quarta fase (ACTOR – Implementation) riguarda la messa in opera del piano strategico e il rafforzamento delle funzioni essenziali del sistema sanitario, come governance, finanziamento, forza lavoro, offerta dei servizi, gestione delle emergenze e accesso a tecnologie assistive.

L’impegno di AIFO per Rehab 2030
AIFO è attivamente impegnata nel sostenere l’attuazione del programma Rehabilitation 2030, attraverso una collaborazione che si articola su più livelli e risponde alla necessità, evidenziata dalla stessa OMS, di rafforzare i sistemi sanitari per garantire l’accesso equo e tempestivo a servizi riabilitativi di qualità.
In particolare, AIFO contribuisce a:
- sostenere l’integrazione della riabilitazione nei sistemi sanitari nazionali, come componente essenziale della copertura sanitaria universale;
- rafforzare la pianificazione, la formazione e la regolamentazione della forza lavoro riabilitativa attraverso approcci basati sulle competenze;
- promuovere l’inclusione della disabilità nel settore sanitario.
A livello operativo, AIFO ha fornito assistenza tecnica ai ministeri della salute di Guinea Bissau e Liberia, accompagnando le fasi iniziali del processo di valutazione e pianificazione strategica secondo la guida OMS Rehabilitation in Health Systems: Guide for Action. L’Associazione ha inoltre contribuito allo sviluppo del Package of Interventions for Rehabilitation e tradotto alcune risorse tecniche fondamentali, come il Modulo per la riabilitazione del sistema informativo sanitario di routine (RHIS) e gli Standard globali per l’accessibilità ai servizi di telesalute. In Mongolia, l’OMS ha richiesto ad AIFO di coordinare la formazione dei formatori sull’inclusione della disabilità nei servizi sanitari, utilizzando il WHO Toolkit on Disability Inclusion in Health Services. L’associazione, infine, è impegnata in attività di divulgazione e sensibilizzazione sull’iniziativa Rehabilitation 2030, attraverso pubblicazioni, eventi formativi e convegni, sia in Italia che nei Paesi dove opera direttamente. Questa collaborazione strategica testimonia l’impegno di AIFO nel rafforzare la risposta globale ai bisogni riabilitativi, contribuendo a colmare il divario tra le evidenze internazionali e l’implementazione concreta nei contesti a risorse limitate.
Leggi di più sull’impegno di AIFO per la cura e l’inclusione
Fonti:
- WHA Resolution on Rehabilitation: Strengthening Rehabilitation in Health Systems: https://apps.who.int/gb/ebwha/pdf_files/EB152/B152_CONF1-en.pdf
- Global estimates of the need for rehabilitation based on the Global Burden of Disease study 2019: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2019
- WHO Rehabilitation Need Estimator – Institute for Health Metrics and Evaluation (IHME)
- WHO Rehabilitation in Health Systems: Guide for Action